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Subsections
Sia (T,r) un albero radicato, sull'insieme dei vertici si definiscono le
due relazioni
e
,
ovvero la chiusura transitive e la
chiusura transitiva e riflessiva della relazione
di
paternità
ponendo:
Proposizione 22.1
La relazione
![$\to ^*$](img989.gif)
è un ordinamento parziale. E la relazione
![$\to^+$](img988.gif)
è
l'ordinamento stretto associato a
![$\to ^*$](img989.gif)
ossia
![$v\to ^+ w$](img991.gif)
se e solo se
![$v
\to^* w $](img992.gif)
e
![$v \ne w$](img993.gif)
.
Dimostrazione.
Teorema 22.2
Sia (
T,
r) un albero radicato e per ogni
![$v\in V(T)$](img960.gif)
sia
P(
v) una
proposizione. Si supponga che:
- 1.
- P(r) sia vera;
- 2.
- per ogni
tali che
si ha che
![$P(v)\Rightarrow P(w)$](img994.gif)
.
Allora
P(
v) è vera per ogni
![$v\in V(T)$](img960.gif)
.
Teorema 22.3 (Induzione sugli alberi)
Sia (
T,
r) un albero radicato e per ogni
![$v\in V(T)$](img960.gif)
sia
P(
v) una
proposizione. Si supponga che:
- 1.
- P(r) sia vera;
- 2.
- per ogni
si ha che
.
Allora P(v) è vera per ogni
.
Dimostrazione.
Osservazione 22.4
Si osservi che nella dimostrazione del teorema precedente non si è mai usato
il fatto che si stesse parlando di alberi radicati, ma soltanto che
![$\to ^*$](img989.gif)
fosse un
ordinamento ben fondato ovvero che ogni successione
discendente ha minimo, e che tutto l'insieme dei vertici ha
un minimo rispetto a tale ordinamento. La stessa dimostrazione
può quindi essere usata per dimostrare il seguente teorema di induzione per
insiemi ben fondati.
Definizione 22.5
Sia
X un insieme e sia
![$\preccurlyeq$](img996.gif)
un ordinamento parziale su
X. Diremo
che
![$\preccurlyeq$](img996.gif)
è
ben fondato se ogni successione discendente ha
minimo, ossia se per ogni
![$x_n\in X$](img997.gif)
sono tali che
![$x_{n+1}\preccurlyeq x_n$](img998.gif)
allora esiste un
![$\overline{n}$](img999.gif)
tale che
![$x_{\overline{n}}
\preccurlyeq x_n$](img1000.gif)
per ogni
![$n\in\mathbb N$](img110.gif)
(in particolare se
![$n\succcurlyeq \overline{n}$](img1001.gif)
allora
![$x_n=x_{\overline{n}}$](img1002.gif)
)).
Teorema 22.6 (Induzione ben fondata)
Sia
X un insieme e sia
![$\preccurlyeq$](img996.gif)
un ordinamento ben fondato su
X cha
ammette minimo
x0 (i.e.esiste
![$x_0\in X$](img280.gif)
tale che
![$x_0\preccurlyeq x$](img1003.gif)
per
ogni
![$x\in X$](img51.gif)
). Per ogni
![$x\in X$](img51.gif)
sia
P(
x) una proposizione. Si supponga
che:
- 1.
- P(x0) sia vera;
- 2.
- per ogni
si ha che
(dove
è una abbreviazione per
e
).
Allora
P(
x) è vera per ogni
![$x\in X$](img51.gif)
.
Domanda.
È vero che in un albero infinito esiste un ramo infinito?
Per ramo infinito intendiamo un cammino infinito (i.e. un sottografo isomorfo a
).
In generale la risposta a questa domanda è negativa. Si consideri ad esempio
il grafo
(vedi figura).
Figure 10:
Un contresempio al Lemma di König, senza l'ipotesi dei gradi finiti
![\begin{figure}
\begin{center}
\psfig{file=koenig.ps,width=.8\hsize}
\end{center}\end{figure}](img1009.gif) |
G è un albero. Infatti G è connesso dato che ogni vertice è
congiungibile al vertice 0. Inoltre se
è un lato, allora
che è sconnesso. Quindi G è un albero per la
terza delle proprietà caratterizzanti degli alberi.
D'altra parte i cammini più lunghi che si possono trovare sono i cammini del
tipo (i,0,j) con
,
che hanno lunghezza 2.
Il problema sta nel fatto che nell'albero dell'esempio c'è un vertice di grado
infinito (su 0 arrivano infiniti lati). In effetti vale il seguente teorema:
Teorema 22.7 (Lemma di König)
Sia
T un albero infinito tale che ogni vertice ha
grado finito, allora
T ha rami infiniti.
Dimostrazione.
Fissiamo una radice r per T e sia
la relazione di paternità indotta
da tale radice. Costruiremo una funzione
con la seguente
proprietà:
Chiaramente, una tale funzione risolve il problema.
Definiamo f ricorsivamente. Poniamo f(0)=r. Chiaramente i discendnti di
f(0) sono infiniti (tutti i vertici sono discendenti della radice).
Supponiamo di aver definito f(n) (che sia figlio di f(n-1) e che abbia una
discendenza infinita). Per ipotesi
è finito, siano quindi
i figli di f(n) (i.e.
). Per ogni
sia
Chiaramente
Pertanto esiste un i tale che
Vi è infinito. Basta allora porre
f(n+1)=vi. Chiaramente
e la discendenza di f(n+1), che è Vi, è infinita.
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Domenico Luminati
2001-06-18