Dim.
Procediamo per induzione su n. Se n=2 non c'è nulla da
dimostrare in quanto 2 è primo. Supponiamo n>2 e che la tesi sia
vera per ogni k<n. Se n è primo non c'è nulla da dimostrare,
se n non è primo allora esistono due numeri d1d2 con
1<d1,d2<n tali che n=d1d2. Per ipotesi di induzione esistono
dei primi positivi pi e qj tali che
e
,
ma allora
è prodotto di primi positivi.
Unicità. Sia
con pi e qj primi
positivi e
.
Procediamo per induzione su k. Se k=1 allora
,
quindi
per ogni j, e dato che
p1 è primo ogni qj=1 oppure qj=p1. Poiché per ipotesi
ogni qj>1 allora qj=p1 per ogni j. Se ora fosse h>1 si
avrebbe
e questo è assurdo, e
quindi h=1 e q1=p1.
Sia k>1, allora
,
quindi per l'esercizio
4.1 esiste un j tale che
.
Dato che sia pkche qj sono primi positivi, allora pk=qj. Ma allora
,
per ipotesi di induzione
possiamo allora dire che le due fattorizzazioni hanno lo stesso numero
di elementi, ossia k-1=h-1, e che esiste una bigezione
tale che
per ogni i. Definendo allora
Dim.
Per assurdo supponiamo che
siano tutti
iprimi. Si consideri
.
Chiaramente n>1 e non
è divisibile per nessun pi e quindi n sarebbe un numero
maggiore di 1 che non è divisibile per nessun primo e ciò
contraddice il teorema fondamentale dell'aritmetica.
Dim.
Chiaramente
è un divisore comune
a n e m. Inoltre se c è un divisore comune non può avere
fattori primi diversi dai pi, quindi
.
Dal fatto che
segue allora che
e dal fatto che
segue che
per ogni i, e quindi
.
La formula per il m.c.m. segue allora dal fatto che
,
e che per ogni coppia di numeri reali si ha
che
.