Sia
la riflessione attorno all'asse delle y, allora evidentemente
e
,
quindi se
è una isometria con le
proprietà richieste, allora anche
ha le stesse proprietà
e
,
quindi se una tale isometria esiste, non è unica.
Una generica isometria che porta il punto P su Q è del tipo
Indichiamo con vl e vM dei generatori, di norma unitaria, delle due giacitura, ad esempio
e vM=(1,0) e con
e
Le condizioni su A sono allora equivalenti a richiedere che
Si osservi che ciascuna delle due isometrie trovate è la composizione
dell'altra con la riflessione attorno all'asse delle y, che è l'unica
riflessione non banale che porta la seconda configurazione su se stessa.
Soluzione dell'esercizio 2 La retta r può essere scritta in forma parametrica come:
Osserviamo che un piano come nel punto 3) non può esistere, infatti se
esistesse la direzione di r e la direzione di s dovrebbero essere
ortogonali, ma un vettore direzione per s è
w=(-1,2,-2) e
.
Il punto P appartiene alla retta r, quindi ogni piano passante per la retta contiene anche P ad esempio il piano di equazione x+z=2. Chiaramente tale piano non è unico.
Date due rette sghembe esiste un unico piano passante per l'una e parallelo all'altra.
Le rette r e s sono sghembe, infatti le loro direzioni sono linearmente
indipendenti e non hanno intersezione in quanto il sistema
Soluzione dell'esercizio 3 Le due coniche di equazioni rispettivamente x(x-1)=0 e
y(x+y-2)=0 si
intersecano esattamente nei quattro punti, quindi il fascio ha equazione
,
ovvero
Per tre punti non allineati passa una e una sola circonferenza. È immediato
verificare che la circonferenza passante per i punti P1, P2 e P4 ha
equazione
x2+(y-1)2=1 e che quindi non contiene il punto P3. Per tanto
nel fascio delle coniche passanti per i 4 punti non possono esserci
circonferenze. Alla stessa conclusione si poteva giungere analiticamente,
osservando che la condizione affinché una conica sia una circonferenze (parte
quadratica di tipo ax2+ay2), nel caso della conica del fascio, si riduce a
.
Soluzione dell'esercizio 4 Consideriamo i tre polinomi
Q1(x)=x2-1,
Q2(x)=x(x-1) e
Q3(x)=x(x+1). Li abbiamo scelti perché ognuno si annulla esattamente in due
tra i punti -1,1,0. Se
allora
Osserviamo che i tre polinomi Q1, Q2 e Q3 costituiscono anche una base
ortogonale. Per come sono costruiti,
comunque se ne fissino due diversi almeno uno dei due si annulla su 0, almeno uno
si annulla su 1 e almeno uno si annulla su -1, quindi
ogni volta che
.
D'altra parte nessuno dei tre è il polinomio nullo ed
è ben noto che
.
La soluzione proposta fa uso di una scelta opportuna dei tre polinomi
Qi. Chiaramente si poteva partire dalla base standard di V data dai
polinomi E0(x)=1, E1(x)=x e
E2(x)=x2 ed esprimere la condizione di
essere ortogonale a tutto lo spazio con
,
ottenendo in tal
modo un sistema lineare nelle incognite P(0), P(1) e P(-1) che ammette
solo la soluzione nulla.
Sempre a partire da tale base si poteva poi usare la costruzione standard
(metodo di Jacobi) per ottenere una base ortogonale di V.
Soluzione dell'esercizio 5 (i). Sia
esistono allora
e
tali che v=u+w. Ma
allora
(ii). Siano
allora
(iii). Sia
con
e
,
allora
D'altra parte se
e
si ha che