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Soluzione dell'esercizio 1 I punti Pi sono in posizione generale, infatti:
Una proiettività che porta i Pi sui Qi (risp. Ri) esiste se e solo se
i Qi (risp Ri) sono anch'essi in posizione generale ed in tal caso è
unica.
I Qi non sono in posizione generale, infatti
I punti Ri sono in posizione generale, infatti:
Determiniamo la proiettività tale che
per ogni i. Poniamo
scriviamo v4 e w4 come combinazione lineare rispettivamente di
v1,v2,v3 e
w1,w2,w3.
l'applicazione lineare che porta
,
e
(e tutti i suoi multipli scalari) definisce la proiettività cercata.
La matrice di tale applicazione lineare è data da:
la proiettività cercata è allora data da:
Soluzione dell'esercizio 2 Determiniamo equazioni parametriche della prima retta.
e quindi
La giacitura della retta r è generata dal vettore
v=(2,-2,1) mentre la
giacitura della retta s è generata dal vettore w=(0,0,1). v e w sono
evidentemente linearmente indipendenti, quindi per verificare che le rette sono
sghembe, basta vedere che non hanno punti in comune. Sostituendo l'espressione
parametrica della retta di s nell'equazione di r si vede immediatamente che
le due rette non hanno punti in comune (si ha che i punti di s sono tali che
x=y=1, mentre per i punti di r si ha x+y=1).
La giacitura dei due pioni sarà data dallo spazio generato da v e w, e
dovranno passare rispettivamente per un punto di r ed uno di s, quindi le
equazioni parametrichge dei due piani sono:
Dato che i due piani sono paralleli, la reciproca distanza è uguale alla
distanza di un punto di uno dei due piani dall'altro piano. Detto P=(1,1,0),
allora
d(H1,H2)=d(P,H1).
Determiniamo un'equazione implicita di H1. Il sistema nelle incognite
dato da
ha soluzione se e solo se
x + y -1 = 0, che è quindi l'equazione di H1.
Ma allora
Soluzione dell'esercizio 3 La matrice di
è
che è equivalente a
e quindi
è una iperbole. La matrice di
è
il determinante di tale matrice è -9/4 quindi è una conica non degenere,
la sua parte quadratica è degenere, quindi
è una parabola. Non
esiste,per tanto, alcuna affinità che porti l'una sull'altra.
La matrice della conica
è:
il determinante della matrice è 1 quindi la conica è non degenere. Il
determinante della parte quadratica è -1<0, quindi
è
un'iperbole. Esiste quindi una affinità che porta
su
.
Determiniamone una.
Osserviamo che
e quindi se (x,y) è un punto di
(ossia
x2-4y2-1=0), allora il punto
è un punto di
(ossia 2x'y'-1=0), quindi
è l'affinità cercata.
Soluzione dell'esercizio 4 Consideriamo le matrici
È noto che
è una base di V; inoltre
quindi
è una base ortogonale. Si osservi inoltre che
ossia
è una base ortonormale.
Si mostra in generale che, detta Ei,j la matrice
costituita da
tutti 0 tranne un 1 ol posto di riga i e colonna j, si ha che
e quindi
ma ora
e quindi in definitiva
essia le matrici Ei,j costituiscono un abase ortonormale dello spazio delle
matrici
dotato di tale prodotto scalare.
Soluzione dell'esercizio 5 Essendo una matrice reale
,
A ha almeno un autovalore reale
,
ed in più, essendo una matrice ortogonale, necessariamente
o
.
Dimostriamo che nelle nostre ipotesi 1è autovalore di A.
Se
,
non c'è niente da dimostrare. Se
,
sia v un autovettore unitario di A relativo all'autovalore -1.
Dato che A è ortogonale,
è invariante per
A; quindi, presa una base ortonormale
di W, la matrice
associata ad A rispetto alla base
ha la forma
Inoltre, dato che
è una base ortonormale, la matrice di
cambiamento di base M è a sua volta ortogonale, quindi A1 è
ortogonale, da cui segue che anche B è ortogonale.
Poiché
,
si ha che
e quindi B è una riflessione ed
ha per tanto
due autovalori 1 e -1. Dato che gli autovalori di B sono anche
autovalori di A, 1 è un autovalore di A.
Nel ragionamento precedente possiamo allora supporre che
e quindi
esiste una base ortonormale in cui A assume la forma
essendo B una matrice ortogonale con
.
Ma allora B è della forma
e quindi A risulta essere una rotazione attorno a
di un angolo
.
Osserviamo infine che A ed A1, essendo simili, hanno la stessa
traccia, quindi
da cui segue immediatamente la relazione richiesta, che determina a meno del
segno l'angolo
.
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Domenico Luminati
1999-10-29